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La chiamata 1965
Destinazione B.A.R. Bersaglieri Roma
Cartolina tipo










Forse qualcuno si ricorda della vecchia gavetta, un vero schifo, passandoci il pane diventa nero, al corredo manca cucchiaio e forchetta rigorosamente in alluminio.
Ci veniva imposta in alternativa alla razione K , forse oggi non ci mangerebbe neppure il mio cane.

8° Bersaglieri 1965/66, unica mia foto rimasta.
La
naja
Tutti i ragazzi di 18 anni fino al 2004 hanno dovuto prestare obbligatoriamente il servizio militare. Un servizio dovuto, nell'ultimo periodo per 12 mesi , risarcito con una indennità di poche lire ma che prevedeva la copertura contributiva per la pensione futura.
Dal 2004 la leva obbligatoria, la cosiddetta naja, è stata definitivamente abolita ed ha lasciato l'amaro in bocca a quanti erano favorevoli all'istituto. Esperienza, formazione e militari a basso costo forniti a ripetizione alle Forze Armate tra i vantaggi della leva obbligatoria. Privazione della libertà personale, ritardo nell'ingresso nel mondo del lavoro e poca professionalità dei militari tra le argomentazioni dei contrari.
NOVITA'
https://it.blastingnews.com
Ecco cosa si sta studiando per riportare il servizio militare abolito nel lontano 2004 e che, evidentemente, crea nostalgia
Torna il servizio militare obbligatorio? Come sarebbe, cosa prevede un nuovo DDL
Proposta di Legge per ripristinare il Servizio Militare obbligatorio
Dal 1861 al 2004, cioè per 144 anni, il servizio militare in Italia è stato obbligatorio. In pratica, tutti i ragazzi di sesso maschile erano chiamati a dedicare un anno o più al servizio militare. Da sempre al centro del dibattito, tra favorevoli o contrari, la leva obbligatoria è l'oggetto di una proposta incardinata alle Commissioni in Senato ed in via di valutazione. Ecco di cosa si tratta e cosa prevede il Disegno di Legge.
La proposta
Sergio Divina, Senatore della Repubblica appartenente al Gruppo della Lega di Salvini, vuole riportare in auge il servizio militare di una volta, quello obbligatorio. Il Senatore a fine maggio ha presentato un disegno di legge che prima della pausa estiva dei lavori parlamentari è stato consegnato alle Commissioni Riunite del Senato per essere valutato.
Il titolo del DDL la dice lunga sulle intenzioni della proposta che è quella di ripristinare il servizio militare (ma anche quello civile) obbligatorio. Protezione Civile e Difesa Militare i settori presso cui prestare servizio per rendere ogni individuo utile alla società in base a quello per il quale è più portato. Ripristinare una cultura della solidarietà e rispondere ai bisogni del territorio per esigenze particolari che spesso si manifestano, queste le motivazioni che hanno accompagnato il deposito della proposta. La durata del servizio militare o civile inserito nel DDL sarebbe di 8 mesi. Il periodo entro cui eseguire l'obbligo andrebbe dai 18 ai 28 anni e sarebbe aperto a uomini e donne. Prima di iniziare a prestare il servizio, i soggetti chiamati potrebbero scegliere tra quello militare o il civile. In quest'ultimo caso sarebbe la protezione civile ad occuparsi dell'occupazione del soggetto. Il DDL delega il #Governo a prevedere uno o più decreti che possano tradurre in Legge questa proposta, stabilendo l'indennizzo mensile da erogare e la copertura pensionistica da applicare a questi 8 mesi di servizio. #esercito #Lavoro giovani
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Assaltatori caccia Carri

Esercizi del salto nel cerchio infuocato

Il campo, Capo Teulada, Sardegna




Domenica 11 Gennaio 2015, 17:51
Articolo di Matteo Franco
PORDENONE - Un pezzo di storia se ne va. Tristezza e tanti ricordi per la vecchia caserma dei bersaglieri "Martelli" in via Montereale a Pordenone che sarà demolita tra pochi giorni per fare posto al nuovo ospedale. Una cinquantina di ex militari provenienti da tutta Italia hanno avuto modo ieri di ritrovarsi commemorando i tempi della loro giovinezza in cui ebbero modo di scoprire Pordenone proprio grazie all'Esercito e alla naja.
Alle nove e mezza lottando contro l'umidità e gli acciacchi, una cinquantina di veterani dei bersaglieri si sono ritrovati alla stazione ferroviaria raccogliendo chi era arrivato da Torino, Cassino, L'Aquila, ma anche da Salerno e dalla Sicilia per esprimere il proprio disaccordo sulla demolizione. Dopo una marcia rievocativa tra le vie del centro tutti in quello che fu il piazzale d'Armi tra lacrime e le ultime foto di gruppo per poi trasferirsi a tavola con la tristezza mitigata da una spaghettata d'addio.